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Progetto EXCELSIOR, Le previsioni di assunzione a Parma nel trimestre giugno - agosto 2023

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pubblicato il 23/06/2023 14:05, ultima modifica 05/07/2023 11:04

Le imprese hanno programmato complessivamente 13.330 assunzioni a Parma, di cui 4.430 nel solo mese di giugno. Aumento del 6,7% su base trimestrale e dell’8,3% su base mensile rispetto al 2022. Nuovi ingressi al 63% nei servizi e al 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti

Progetto EXCELSIOR, Le previsioni di assunzione a Parma nel trimestre giugno - agosto 2023

Excelsior, Parma, giugno 2023

Gli ingressi previsti in provincia di Parma per il trimestre giugno-agosto sono 13.330 (per assunzioni a tempo indeterminato, determinato, lavoro flessibile) e per il mese di giugno 4.430, in base al progetto Excelsior Informa e alla relativa pubblicazione mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese del territorio, realizzato da Unioncamere, Anpal e Camere di commercio italiane.

Su base nazionale sono 568 mila (di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato) le assunzioni previste dalle imprese a giugno, di cui il 10% in Emilia-Romagna (57.100) con +0,5% rispetto al mese precedente.

Nel mese di giugno 2023 gli ingressi previsti nell’area di Parma rappresentano il 7,8% del dato regionale, pari a 4.430 unità, per il 22% in forma stabile (21% in maggio 2023 e 19% in giugno 2022), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% a termine, ossia a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita (79% in maggio 2023 e 81% nel giugno 2022).

Analizzando più nello specifico i dati, a Parma le entrate si concentreranno per circa il 63% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

· Il dato di previsione di ingressi a Parma di 4.430 addetti nel mese di giugno 2023, con un variazione positiva sia rispetto ai 4.160 di giugno 2022 (+270 unità, +6,5%) sia rispetto ai 4.090 di maggio 2023 (+340 unità, +8,3%).

· Nel trimestre giugno-agosto la previsione di ingresso ipotizzata nel parmense è di 13.330 unità, con variazione complessiva degli ingressi in azienda di +840 rispetto ai 12.490 del medesimo trimestre del 2022 (+6,7%), ma con variazione negativa di 440 unità rispetto ai 13.770 di maggio 2023 (-3,2%).

Le imprese che prevedono di assumere saranno pari al 16% del totale. Saranno prevedibilmente richieste 1.660 unità (37,5%) dall’industria (1.330 nel manifatturiero e public utilities e 330 nelle costruzioni) e  2.770 unità (62,5%) dal terziario (1.250 nei servizi alle imprese, 500 nei servizi alla persona, 520 in alloggio-ristorazione e servizi turistici, 500 nel commercio).

A livello percentuale: il 46%, pari a 2.040 unità, è richiesto nella produzione di beni ed erogazione di servizi;  il 14,1%, pari a 620 unità, nelle aree tecniche e della progettazione;  il 14,8% con 650 unità nelle aree della logistica; il 16,4% con 730 unità nelle aree commerciali e della vendita; il 4,5% con 200 unità nell’area amministrativa; il 4,3% con 190 unità nelle aree direzione e servizi generali.

Il 52,2% è richiesto nelle micro e piccole imprese (con meno di 50 dipendenti). Il 18,5% da quelle medie (50-249 dipendenti) e il 29,3% dalle grandi (>250 dipendenti).

Il 16,2% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale del 15%; il 36,7% a operai specializzati e conduttori impianti; il 32,5% a professioni commerciali e dei servizi; il 14,6% profili generici.

In 50 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 16% del totale. Per una quota pari al 33% interesseranno giovani con meno di 30 anni e per una quota pari al 27% prevedono di assumere personale immigrato. Per una quota pari al 64% delle entrate previste viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 26% delle entrate complessive previste.

Il diploma di scuola media superiore è sempre il titolo più ricercato (27%) al momento dell’assunzione, per il 21% è richiesta la qualifica o il diploma professionale, per il 13% la laurea.

Ø Relativamente ai titoli di studio richiesti dalle imprese, secondo la difficoltà di reperimento, nel mese di giugno il 50% delle entrate previste è di difficile reperimento per il 32,1% per mancanza di candidati e per il 12,5% per preparazione inadeguata.

A livello universitario la percentuale sale al 61,7% con difficoltà a reperire personale con titolo di studio per l’84% ad indirizzo ingegneria industriale (il 66,7% per mancanza di candidati), 79,6% chimico-farmaceutico, 70% agrario agroalimentare e zootecnico, 69,6% altri indirizzi di ingegneria, 68% scienze matematiche-fisiche e informatiche.

Tra i diplomati la percentuale è del 45,8% e si ricerca per il 64,6% informatica e telecomunicazioni, 63% meccanica-meccatronica ed energia, 60% ad indirizzo turismo enogastronomia ed ospitalità, 59,4% costruzioni, 54,6% trasporti e logistica.

Tra coloro che hanno conseguito la qualifica di formazione o diploma professionale la percentuale arriva al 63,7%, di cui 100% (visto il periodo) nell’indirizzo animazione e spettacolo, indirizzo meccanico per 86%, 57,1% logistica, 84,1% trasformazione agroalimentare, 80,4% edile, 78,2% elettrico, 67,4% ristorazione.

Infine risulta di difficile reperimento l’82,8%il personale con titolo da istruzione tecnica superiore (ITS).

Ø Infine le imprese faticano a trovare personale con esperienza per il 20,2% nella professione e per il 43,4% nel settore d’interesse.

 

 

A cura di Camera di commercio di Parma, ufficio Studi-Informazione economica – studi@pr.camcom.it, Sabrina Sabatini

 

 

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